Alma Noce: confesso, sono una cleptomane

Alma Noce
Alma Noce è la cover dell'ultimo numero di Fabrique du Cinéma, il 34.

Sul suo profilo Instagram c’è un post che lei ha intitolato: La maschera. Due scatti, primissimo piano, uno dietro l’altro: nel primo ha gli occhi liquidi di malinconia, nel secondo ha lo sguardo da folle omicida. Il punto è che tra le due foto il cambiamento è quasi impercettibile: la variazione è su un paio di muscoli del viso, forse poco più. E in mezzo a questa espressività fuori dall’ordinario ci sono infiniti scenari possibili.

Gli occhi di Alma Noce sembrano due pozzi neri, distinguere l’iride dalla pupilla è un esercizio ipnotico. E questo – gli addetti ai lavori lo sanno – basterebbe a tenere in piedi metà del gioco di seduzione tra un interprete, il pubblico e la macchina da presa. Se poi i due pozzi neri sono incastonati in un incarnato diafano, il risultato è quello di una bellezza vitrea e conturbante, che si presta al dramma d’autore ma meriterebbe di esplorare anche il thriller o l’horror.

A onor di cronaca, non siamo i primi ad averlo notato: ci hanno anticipati giusto “due a caso” come Giuseppe Tornatore, che l’ha provinata da bambina, e Dario Argento, che l’ha vampirizzata nel suo film. A presentarla davvero al grande pubblico, però, è stato Gabriele Muccino, affidandole un’operazione da trasformista: ne Gli anni più belli interpreta la versione adolescente di Micaela Ramazzotti. E lo fa così bene che la magia del cinema potrebbe ingannare.

Ha 22 anni e tutta la carriera davanti, sì, ma Alma Noce sa perfettamente dove vuole arrivare

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