Venezia 76: Il sindaco del rione Sanità secondo Mario Martone

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Primo dei tre film italiani in concorso alla 76a edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Il sindaco del rione Sanità segna il ritorno dietro la macchina da presa di Mario Martone a un solo anno di distanza dall’ultimo Capri-Revolution, presentato dodici mesi fa in anteprima mondiale proprio al Lido. L’idea di portare sul grande schermo la celebre commedia in tre atti del 1960 di Eduardo De Filippo, incentrata sulla figura di un potente boss intento a gestire il rione Sanità sostituendosi completamente allo Stato, è venuta al regista nel 2017 mentre lavorava all’adattamento teatrale portato in scena con successo al teatro NEST, nella periferia napoletana di San Giovanni a Teduccio. Gli attori sono in grandissima parte gli stessi dello spettacolo e così la realizzazione del film è stata insolitamente rapida, con le riprese che si sono svolte in sole quattro settimane.

Come ha spiegato oggi lo stesso Martone durante la conferenza stampa veneziana, l’intento era quello di proporre al cinema il lavoro teatrale di due anni fa rimanendo il più fedele possibile al testo di Eduardo, in un’ottica però di attualizzazione drammaturgica che trasportasse le vicende nella Napoli contemporanea: “Tutto è iniziato dall’intuizione del protagonista Francesco Di Leva di far interpretare il personaggio di Barracano da un uomo giovane, che rimandasse all’età dei boss di oggi, invece che da un anziano di 75 anni come nell’opera originale. Da qui, proprio come in una scacchiera, sono derivate tante altre mosse concatenate fra loro, che ci hanno portato a misurarci con il lavoro di Eduardo con grande fedeltà, anche sul piano della struttura in tre atti, ma al tempo stesso proponendo una reinvenzione in chiava odierna”.

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Dal film emergono con forza riflessioni su temi universali presenti nel testo di De Filippo, quali la centralità dei rapporti familiari, il senso del dovere e quello di colpa, la lealtà e il tradimento, così come ci si concentra sul sottile confine tra bene e male. Per Martone era molto importante rappresentare anche sul grande schermo “la Napoli perbene e la Napoli criminale, il muro che da sempre le divide così come la zona grigia che invece le fa convergere”. Da questo punto di vista, come ci ha tenuto a sottolineare lo stesso cineasta napoletano, è centrale il personaggio di Della Ragione, il fido dottore che aiuta il boss Antonio Barracano a gestire il potere: “Il ruolo di questo figlio di un professore dell’Università di Napoli, che non si sa perché viva con Barracano in una specie di rapporto pinteriano tra prigionia e amore, è fondamentale. Si tratta di un rapporto molto complesso e ambiguo che ha la funzione di stringere concretamente le due Napoli su cui riflette Eduardo. Dall’altra parte invece c’è il panettiere Arturo Santaniello, che è il vero antagonista di Barracano, colui che gli getta in faccia la sua onestà come a volerlo umiliare. Un gesto, questo, che porterà a una serie di conseguenze intricate e inattese”.

In sala come evento speciale distribuito da Nexo Digital solo dal 30 settembre al 2 ottobre prossimi, Il sindaco del rione Sanità può contare su un cast ben assortito e di alto livello (tra cui spiccano in particolare gli ottimi Francesco Di Leva/Antonio Barracano e Massimiliano Gallo/Arturo Santaniello) e riesce in un’impresa che sulla carta non era affatto semplice: restituire al cinema con buona efficacia la complessità e la profondità del lavoro di uno dei più grandi drammaturghi italiani del Novecento. Il cinema italiano in concorso a Venezia ha iniziato con il piede giusto.