I David tra conferme e contraddizioni

Claudio Santamaria

Il cappellino da baseball di Claudio Santamaria; le ‘facce’ di Michele Placido; l’assenza – fisica ma non solo – di Claudio Caligari.  Sono momenti e spunti più o meno ironici che, ogni anno, scandiscono e movimentano la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, giunti al sessantesimo compleanno.

Slogan ufficiale del 2016, enunciato da un divertente corto firmato The Jackal con uno spiazzante Paolo Sorrentino guest-star, è “il cinema è il soffitto del cuore”.

Teatro della serata, trasmessa per la prima volta sui canali Sky, gli Studios di via Tiburtina a Roma. Il conduttore Alessandro Cattelan è stato mattatore conciso e capace, malgrado qualche inevitabile gaffes (ne sa qualcosa il Premio Oscar Ennio Morricone).

Veniamo ai premi: Genovese si aggiudica il miglior film grazie alla sorprendente commedia corale Perfetti sconosciuti, campione di incassi con più di 16 milioni di euro. Tuttavia, a fare incetta assoluta di premi è il film-rivelazione Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Sette in tutto i riconoscimenti, tra cui migliori attori protagonisti, Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli, e migliori non protagonisti, Luca Marinelli e Antonia Truppo.

Pareggio di statuette con il fantasy Il racconto dei racconti, che ha regalato a Matteo Garrone il premio per la migliore regia.

Accanto a piacevoli conferme e trionfi meritati, non mancano contraddizioni e polemiche. Curiosamente, al centro di queste ultime, più che i presenti ci sono gli assenti. I criteri e i parametri adottati dai giurati e dall’Accademia sono stati definiti spesso, e a ragione, oscuri e imperscrutabili. Certo è che insignire il Non essere cattivo del compianto Claudio Caligari di un unico premio, e per di più di nicchia, è una scelta che si fa notare. Trascurare il regista indipendente per antonomasia, il cui film – appassionato e spietato come la realtà – ha sfiorato la nomination agli Oscar, è la vera colpa di questa edizione. A confermarlo, la delusione sul volto di Valerio Mastandrea, produttore del lungometraggio già ignorato, ma certamente non inosservato, a Venezia72.

Se non altro, l’amnesia non ha contagiato il cinema indipendente in toto. Anzi, con Gabriele Mainetti alfiere annunciato, si è imposto con la forza dell’entusiasmo e del coinvolgimento di chi nel nuovo cinema italiano non solo crede, ma lotta e rischia per realizzarlo. Quei giovani che hanno voglia di sperimentare, creare e trasformare sono riusciti ad attirare l’attenzione non solo del pubblico, e a dimostrare che sovvertire è sì una scelta coraggiosa, ma paga, se supportata da idee di qualità e perizia tecnica. Ne è testimonianza il premio per il miglior montaggio a Andrea Maguolo, classe 1980, o  quello a Massimo Cantini Parrini per i costumi di Il racconto dei racconti. Significativa, a tal proposito, la presenza dei ragazzi della Kimera Film (produttori di Non essere cattivo), fertile e tenace realtà produttiva – nata nel 2009 e andata via via affermandosi nel panorama cinematografico nostrano – determinata a dare visibilità a opere indipendenti di qualità.

È ancora lunga e ripida la strada da percorrere, eppure il vento, forse, sta cambiando…

A seguire, l’elenco completo dei vincitori dei David di Donatello 2016:

MIGLIOR FILM

Perfetti sconosciuti prodotto da Medusa Film per la regia di Paolo GENOVESE

MIGLIORE REGISTA

Il racconto dei racconti – Tale of Tales  < Matteo GARRONE

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE

Lo chiamavano Jeeg Robot Gabriele MAINETTI

MIGLIORE SCENEGGIATURA

Perfetti sconosciutiFilippo BOLOGNA, Paolo COSTELLA, Paolo GENOVESE, Paola MAMMINI, Rolando RAVELLO

MIGLIORE PRODUTTORE

Lo chiamavano Jeeg Robot Gabriele MAINETTI per Goon Films, Rai Cinema

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

Lo chiamavano Jeeg Robot Ilenia PASTORELLI

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA

Lo chiamavano Jeeg Robot < Claudio SANTAMARIA

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Lo chiamavano Jeeg RobotAntonia TRUPPO

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA

Lo chiamavano Jeeg Robot Luca MARINELLI

MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA

Il racconto dei racconti – Tale of Tales < Peter SUSCHITZKY

 MIGLIORE MUSICISTA

Youth – La giovinezza < David LANG

 MIGLIORE CANZONE ORIGINALE

Youth – La giovinezza <  “SIMPLE SONG #3” musica e testi di David LANG interpretata da Sumi JO

MIGLIORE SCENOGRAFO

Il racconto dei racconti – Tale of Tales Dimitri CAPUANI, Alessia ANFUSO

MIGLIORE COSTUMISTA

Il racconto dei racconti – Tale of Tales < Massimo CANTINI PARRINI

MIGLIORE TRUCCATORE

Il racconto dei racconti – Tale of Tales < Gino TAMAGNINI, Valter CASOTTO, Luigi D’ANDREA, Leonardo CRUCIANO

MIGLIORE ACCONCIATORE

Il racconto dei racconti – Tale of Tales  < Francesco PEGORETTI

MIGLIORE MONTATORE

Lo chiamavano Jeeg Robot  <  Andrea MAGUOLO con la collaborazione di Federico CONFORTI

MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA

Non essere cattivo  Angelo BONANNI

 MIGLIORI EFFETTI DIGITALI

Il racconto dei racconti – Tale of Tales Makinarium

MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO

S IS FOR STANLEY   < di Alex INFASCELLI

MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA

IL FIGLIO DI SAUL  <  di Laszlo NEMES (Teodora Film)

MIGLIOR FILM STRANIERO

IL PONTE DELLE SPIE < di Steven SPIELBERG (20th Century Fox )

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

BELLISSIMA <  di Alessandro Capitani

DAVID GIOVANI

LA CORRISPONDENZA < di Giuseppe Tornatore

 

di Chiara Carnà