“Ella & John”, l’on the road romantico di Paolo Virzì

fotogramma da Ella e John di Paolo Virzì

Togli il cinismo, la cattiveria. Togli la politica, l’affondo anche cinico sulla realtà. Togli la provincia (quella di Livorno, quella regionale, quella nazionale: Italia come provincia d’Europa), togli l’attore esordiente di talento, togli le solide certezze del canone – che poi è sempre quello: la commedia all’italiana che solo noi, la retorica della risata dolce-amara che solo il nostro cinema, le riesumazioni dei Monicelli, Scarpelli, Age e dei grandi maestri di cui il nostro è stato, è e sarà per sempre, erede.

Togli insomma tutto quel che ti puoi aspettare da Paolo Virzì come autore, toglilo e sostituiscilo con qualcosa di nuovo: gli Stati Uniti, i campeggi davanti ai laghi, i fast food e le autostrade, la musica di Janis Joplin, una storia che più romantica non si può, due interpreti che più bravi non si può (Helen Mirren, Donald Sutherland), i silenzi che trovano finalmente spazio in copione, il ritmo da ballata, l’on the road come genere su cui far nascere germogli di commedia.

sul set di Ella e John di paolo virzìÈ dunque un Virzì completamente nuovo quello di Ella & John, il film presentato in concorso a Venezia e tratto, con molte e significative libertà, dal romanzo di Michael Zadoorian uscito in Italia con l’orrendo titolo In viaggio contromano: e alla sua prima prova in lingua inglese, girata sul suolo americano, il regista di Livorno sembra volersi godere lo spettacolo di una macchina che va avanti (quasi) da sola, senza doverne oliare i cardini a colpi di trovatine di sceneggiatura, rimontine brillanti, omaggi e citazioni da pagare a maestri, padri, tradizione.

Per una volta invisibile, o meglio in trasparenza, Paolo Virzì sceglie l’on the road come cornice per raccontare una storia d’amore, quella di due anziani alla guida di un camper lanciato – con estrema probabilità – in un viaggio che non prevede ritorno. Lei malata terminale, lui d’Alzheimer, sullo sfondo un’America malata di rabbia che non ruba mai la scena alla vera protagonista di questa storia: l’emozione.

Sia chiaro: si ride, e anche tanto (soprattutto nelle sequenze originali, quelle scritte appositamente per il film). Ed è forse questo a rendere Ella & John un’operazione molto rischiosa. Perchè Paolo Virzì sceglie, sì, l’on the road e la commedia, ma li tradisce entrambi realizzando un film in cui il viaggio è un pretesto e la commedia solo un trucco per allontanare la morte. Tradimento? Forse. Ma Ella & John, per sincerità e urgenza emotiva, è uno dei migliori film firmati da Virzì negli ultimi anni.