Luna nera: Manuela Mandracchia è Tebe

Manuela Mandracchia è Tebe in Luna nera

Manuela Mandracchia, una lunga carriera in teatro iniziata con Luca Ronconi e proseguita al cinema con Nanni Moretti, Francesca Archibugi e Marco Bellocchio, sta riscuotendo un successo personale per la sua interpretazione della “strega” Tebe nella nuova serie fantasy targata Netflix La luna nera, di produzione tutta italiana.

Nella serie Luna nera sei diretta da Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi. Com’è stato lavorare con queste registe?

Sviluppare uno stesso personaggio guidati da tre registi differenti è un tipo di impegno molto particolare, ma davvero coinvolgente. Si deve abbandonare l’idea che il personaggio sia come un blocco unico con caratteristiche fisse e si deve accogliere il principio della mobilità. In fondo, come le persone in carne ossa, anche il personaggio può avere sfaccettature diverse, anche contraddittorie. Anzi è un elemento stimolante sia per l’attore che per lo spettatore che è costretto a lavorare un po’, a mettere insieme gli elementi distanti, a fare i collegamenti, a dare il suo contributo nella lettura del personaggio.

Interpreti il ruolo di Tebe, il “capo” delle streghe. Ci spieghi meglio il tuo personaggio?    

È una grande donna, coraggiosa e determinata, ma anche accogliente e affettuosa. Nel suo passato c’è lo studio (con una maestra un po’ speciale) e dopo scelte di vita subite, un matrimonio imposto senza amore, un’accusa di stregoneria. Tutto questo l’ha portata a perdersi e poi a cercare di creare un luogo, fisico e psichico, in cui le donne come lei, perseguitate e svilite, possano sentirsi a casa, libere di essere veramente quel che sono, libere di sviluppare il proprio talento (è questa la magia? Il talento di ognuno?)

Quanto c’è di te in Tebe e di Tebe in te?

Quel che basta a mettere in moto emozioni, pensieri, sentimenti di Manuela utili a Tebe.

Manuela, romana. Che rapporto hai con la tua città?

Sono nata a Roma, ma ho vissuto fuori Roma, in campagna, fino a vent’anni, quando ho cominciato l’Accademia. Città meravigliosa ma difficile. Ti complica la vita, ti può far sentire la solitudine come nessun’altra città, ma ti regala continue scoperte dell’anima. Ogni tanto mi piace perdermi, vagabondando a piedi, in zone che non conosco.

Parlaci dei tuoi progetti futuri.

In primavera usciranno il film Famosa di Alessandra Mortelliti e I predatori di Pietro Castellitto. E poi teatro, ancora teatro in attesa della seconda serie di Luna nera.

Troverai l’intervista completa a Manuela Mandracchia sul prossimo numero di “Fabrique du Cinéma”, in uscita a marzo.