Dietro le quinte degli Uomini d’oro

Scena di pioggia esterno alba, M90 su gru per controluce. Ph: Emanuele Basile

Gli uomini d’oro di Vincenzo Alfieri, con la fotografia di Davide Manca, è stato scelto da AIC – Associazione dei direttori della fotografia italiani come film italiano per il Premio Internazionale Imago, un premio per Dop votato da Dop di tutto il mondo.

Torino, 1996. Luigi, impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, ha sempre sognato la baby pensione e una vita in vacanza in Costa Rica. Quando il sogno si dissolve scopre di essere disposto a tutto, persino a rapinare il furgone portavalori che guida tutti i giorni, con una banda messa su alla bell’e meglio assieme ad alcuni amici. Il piano prevede niente armi e niente sangue: ma il crimine non è per tutti e per degli uomini qualunque si rivelerà un gioco troppo pericoloso.

Note del DOP

Gli uomini d’oro è stato girato con due macchine da presa, un’Alexa mini e un’Alexa XT in Arriraw su formato anamorfico 1:2,39. Si è deciso di impiegare ottiche anamorfiche vintage di fabbricazione americana per riprodurre allo stesso tempo l’estetica di un’epoca passata, quella dell’Italia del nord anni ’90, e la forza espressiva dei western.

Il colore è stato gestito con una ricerca continua dei toni forti e saturi il più possibile in scena e poi di riflesso sui corpi dei protagonisti. I pochi giorni a disposizione per le riprese (6 settimane) hanno imposto di trovare delle soluzioni di ripresa veloci, costruendo artigianalmente alcuni proiettori a luce riflessa il più morbidi possibile ma facilmente posizionabili fuori il fotogramma. Il numero elevato di notti ha reso indispensabile l’uso delle piattaforme aeree e la costruzione di pannelli riflettenti di grandi dimensioni, in particolare per la scena di inseguimento nel bosco.

Note di regia

«Ho capito che avrei dovuto raccontare questa incredibile storia vera quando l’ho letta su un articolo di giornale, che parlava di persone comuni, fragili, vittime della loro epoca e dei loro piccoli sogni. Soprattutto, quello che mi ha affascinato, è stato scoprire come questi “chiunque” siano stati in grado di mettere a segno un colpo incredibilmente redditizio, armati solo ed esclusivamente della loro astuzia, scoprendo però un’amara verità: il crimine non è per tutti, anche se tutti possono essere criminali. Ed è da questa tesi che io e i miei co-sceneggiatori siamo partiti quando abbiamo cominciato a pensare al film. Volevamo riuscire a creare nello spettatore un riconoscimento immediato con i problemi e le aspirazioni dei personaggi, la loro voglia di rivalsa e il desiderio di emancipazione dalla propria condizione economico-sociale, la ricerca della via più semplice per ottenere dei risultati».

Cast Fabio De Luigi, Edoardo Leo, Giampaolo Morelli Giuseppe Ragone Gian Marco Tognazzi

Regia Vincenzo Alfieri

Sceneggiatura Vincenzo Alfieri, Alessandro Aronadio, Renato Sannio e Giuseppe G. Stasi

Fotografia Davide Manca

Scenografia Ettore Guerrieri

Costumi Patrizia Mazzon

Produzione Italian International Film con RAI Cinema