Verde è il colore del mistero: film e psicologia dei colori

Matrix-Resurrections
Nella saga di "Matrix" è costante l'uso del colore verde per significare il mistero.

Il colore è uno degli aspetti fondamentali della comunicazione visiva. Sappiamo che le diverse tonalità sono in grado di influenzare l’umore e la percezione, ed è attraverso i colori che il cinema riesce a raccontare storie ed emozioni.

La color grading è quel momento della post produzione di un film in cui, tramite appositi accorgimenti tecnici e software, si armonizzano le scene girate attraverso l’impiego di alcune specifiche sfumature di colore. Possiamo parlare di aspetto psicologico della color grading? E cosa si intende? Innanzitutto, è bene ricordare che la percezione dei colori dipende fortemente dalle nostre esperienze. I colori hanno infatti un ruolo importante non solo sullo stato d’animo delle persone, ma anche sui loro processi decisionali e sulle loro idee. Si parla, ovviamente, di significati e messaggi che arrivano inconsciamente alla nostra mente e di cui non siamo consapevoli.

Posto che non è mai raccomandabile generalizzare, possiamo presentare un breve schema a cui fare riferimento per comprendere come il cervello umano, in genere, collega colori e significati.

NERO: è un colore che indica classe, signorilità ed eleganza.

ARANCIONE: esprime vivacità e accoglienza, simboleggia il fuoco. Indica attenzione e accuratezza.

GIALLO: rappresenta chiarezza e allegria (si pensi alla tuta gialla di Beatrix Kiddo indossata in Kill Bill grazie al quale lo spettatore poteva, fin da subito, avere chiaro il ruolo del personaggio).

Kill Bill
Uma Thurman in “Kill Bill”.

BIANCO: richiama purezza, pulizia, ordine, spaziosità e perfezione.

ROSSO: si associa, contemporaneamente, al pericolo e alla passionalità. Richiama molto l’attenzione (un esempio celebre è il cappottino rosso dalla bambina in Schindler’s List, che rappresenta proprio quella discordanza di colore che stimola l’attenzione del pubblico).

ROSA: in Occidente, in genere, è un colore collegato al sentimentalismo e al carattere femminile.

VERDE: rilassa e tranquillizza. Corrisponde inoltre al rinnovamento e alla crescita, evocando la natura, la vita e il benessere.

BLU: rimanda al cielo, a sensazioni di pace e serenità e, pertanto, è considerato un colore in grado di trasmettere sicurezza e fiducia.

VIOLA: rimanda al mistero suggerendo importanza, lusso e sapienza (come con il giallo, il processo associativo aiuta a consolidare le caratteristiche di un personaggio agli occhi degli spettatori, come nel caso di Joker nell’omonimo film, il cui look è caratterizzato proprio dal viola).

In particolare, la psicologia del colore suddivide le colorazioni in tre grandi categorie, ovvero i colori caldi (di cui ci si avvale principalmente per esprimere passionalità o sentimenti di rabbia e potere), i colori freddi (impiegati per produrre un’atmosfera onirica, legata al ricordo e all’immaginario) e i colori psichedelici (usati per ambientazioni notturne oppure per riprodurre momenti di confusione, allucinazioni o incubi).

Film Blu
Juliette Binoche in “Film blu”.

Come non ricordare il regista polacco Krzysztof Kieślowski con la sua Trilogia dei colori, comprendente Film blu, Film bianco e Film rosso, realizzati tra il 1993 e il 1994? Usando i tre colori della bandiera francese, i tre film mostrano come il cromatismo favorisca l’espressione delle emozioni relative, in questo caso, alle relazioni interpersonali. Lo stile suggestivo e misterioso del regista stimola lo spettatore a libere associazioni in cui il simbolico prende il sopravvento: nel più famoso, Film blu, emerge la sofferenza pura e autentica di Julie (interpretata da Juliette Binoche) non offuscata da sentimenti di rancore e di tristezza; in Film bianco il dolore e il senso di sconfitta del protagonista si tramutano nella forza di fare nuovi progetti; Film rosso, infine, chiude il cerchio della Trilogia intrecciando le vicende di tutti i personaggi e portando a compimento la trasformazione della sofferenza in una rinnovata speranza.

Naturalmente nel cinema non si impiega mai una sola tonalità, ma una palette di colori. È importante realizzare una combinazione di colori bilanciata e corrispondente all’obiettivo che si vuole raggiungere: è questa concordanza che crea il mood caratteristico di un film. Pensiamo a Matrix, in cui nelle scene coesistono più tonalità di verde, il che conferisce un senso di innaturalezza a quello che viene mostrato

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