Adotta Uno Studente, la webserie

Alice Torriani (Marta).

Mattia è abruzzese, ha vent’anni e deve andare a Roma per studiare. Nella capitale è stato da poco lanciato il progetto AUS (Adotta Uno Studente) per cui gli abitanti delle case popolari vengono incentivati a ospitare i ragazzi che si trasferiscono in città per frequentare l’università.

È questo il punto di partenza di AUS, webserie ospitata dal canale online della RAI dedicato proprio alla serialità made in internet (www.ray.rai.it) e vincitrice del concorso del Premio Solinas La bottega delle webseries.

Anche Antonio Marzotto, il regista di AUS, non è romano. Livornese trentatreenne trapiantato a Roma da due anni e mezzo, insieme alla sceneggiatrice Serena Patrignanelli covava da tempo l’idea di un ragazzo che giunge nella capitale per gli studi. Così, quando lui e Serena sentono parlare del concorso del Solinas, si affrettano a mandare il loro progetto. «Abbiamo pensato che la nostra storia potesse essere giusta per quel formato, anche se io personalmente non sono un grande conoscitore di webserie».

Per poter partecipare, spiega la direttrice artistica del Solinas Annamaria Granatello, i concorrenti dovevano inviare le prime due puntate di 7 minuti l’una, una sceneggiatura e tre soggetti per le tre puntate successive. «Siamo stati contattati – racconta Antonio – come finalisti tra i primi dieci. Poi, durante la premiazione, hanno selezionato il nostro progetto e altri due».

Da quel momento in poi, Antonio e Serena, oltre a vincere 2000 euro, iniziano un laboratorio creativo di quattro mesi con dei tutor, gli stessi professionisti che avevano selezionato i vincitori. Oltre a Granatello ci sono lo sceneggiatore Stefano Sardo (Il ragazzo invisibile), Monica Zappelli, autrice della sceneggiatura de I cento passi, l’attrice e sceneggiatrice Monica Rametta (La kryptonite nella borsa), la montatrice Ilaria Fraioli, il regista Ivan Silvestrini, la regista e produttrice Monica Ricci e il produttore RAI Leonardo Ferrara.

Il percorso con i tutor, dice Antonio, «è stata forse la fase più bella, perché non capita spesso di avere dei professionisti che ti ascoltano, ti seguono, si appassionano allo sviluppo dell’idea e contribuiscono ad accrescerla. Siamo sempre stati incoraggiati a spaziare, a evitare la classica situazione della videocamera in cucina con i personaggi che stanno seduti e parlano, ad allargare il mondo narrativo».

Il punto di partenza è stato il materiale che era già stato scritto, poi ampliato arrivando a cinque sceneggiature da presentare alla RAI. «Il salto qualitativo è stato molto evidente», precisa Annamaria, «li abbiamo spinti a osare di più, a lavorare sui personaggi. Ma soprattutto abbiamo scelto di fare un lavoro di tipo orizzontale e non verticale: è vero che spesso le webserie sono “pillole” tutte fondate sulla comicità, ma è stato sviluppato anche l’aspetto della commedia, di una struttura di maggior respiro che potesse essere seguita passando da un episodio all’altro». E il quinto e ultimo episodio si è concluso lasciando tutte le situazioni aperte per il futuro, con l’idea di aver fatto, con le parole di Antonio,«un grande episodio pilota diviso in cinque puntate».

A quel punto, la direttrice di RAI Fiction Eleonora Andreatta ha scelto quale progetto dei tre sviluppati finanziare con 35.000 euro e poi trasmettere sul canale di webserie della RAI. Dopo aver incontrato tutti i ragazzi ed essersi consultata con i tutor della Bottega la scelta è ricaduta proprio su AUS di Antonio e Serena perché, spiega ancora Annamaria, «abbiamo voluto premiare il progetto del regista che aveva lavorato di meno in precedenza: ci siamo presi la responsabilità di fare un vero esordio, da zero». Così, il laboratorio del Solinas è proseguito: nella fase delle riprese, del montaggio e della post-produzione i tutor hanno continuato a stare al fianco di Antonio e Serena.

Ad accogliere Mattia a Roma, interpretato da Giorgio Cantarini, è l’anziana signora Firmina (Barbara Valmorin), dal fare burbero e accanita giocatrice di tressette. Dagli annunci su internet Mattia si era illuso però che la proprietaria di casa fosse la nipote di Firmina, Marta (Alice Torriani), che invece vive a Londra. Intanto la capitale, altra protagonista, fa incespicare il nuovo arrivato in tutte le sue terribili trafile burocratiche, le distanze incolmabili e la solitudine della grande città.

«Io e Serena – racconta il regista – ci siamo divisi i raggi d’azione: io mi immedesimavo di più in Mattia anche se non sono arrivato a Roma così giovane, ma in generale l’ironia che c’è nei confronti della città è più mia. Serena invece è romana, quindi lei ha contribuito di più allo sviluppo dei personaggi caratteristici della città: ad esempio la parlata di Firmina si rifà a quella di sua nonna».

Per ingaggiare gli attori e il resto della troupe, regista e sceneggiatrice sono stati ancora una volta aiutati dal Solinas, che ha svolto il ruolo della produzione esecutiva. Per gli interpreti, spiega ancora Antonio, «abbiamo fatto dei casting mirati e non aperti, perché avremmo rischiato di perdere troppo tempo. Barbara Valmorin l’avevamo vista poco prima nel film di Ascanio Celestini La pecora nera. Siamo andati a casa sua e lei si è subito innamorata dell’idea. Per quanto riguarda Giorgio Cantarini invece ci era venuta la curiosità di vedere quanti anni ha adesso il bambino di La vita è bella, così abbiamo scoperto che aveva esattamente l’età del personaggio di Mattia, circa venti anni. All’epoca si stava diplomando al Centro Sperimentale, io sono andato a vederlo recitare in un saggio finale e così è iniziato tutto».

Oggi la “serie pilota” di AUS è online, e sembra che stia andando molto bene: «Barbara Valmorin – conferma Antonio – mi ha addirittura raccontato che è stata fermata per strada da dei ragazzini che le hanno chiesto se lei era la signora che ospita Mattia».

Le cinque puntate, a differenza di quanto accade di solito su ray, sono state messe online tutte insieme. «Una distribuzione innovativa», la definisce Annamaria, che fa in modo che si possano vedere tutte d’un fiato e magari sperare che ne arrivino di nuove. Ma ci sarà un seguito? «Vedremo che intenzioni hanno alla RAI… Ma se lo chiedete a me – conclude sorridendo Antonio – spero proprio di sì».

 

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