Da Sanremo a Fabrique: intervista esclusiva con Ermal Meta

ermal meta

Favorito al festival nazionale con Fabrizio Moro (e oggi al centro delle polemiche), Ermal Meta ci ha parlato del suo rapporto con le immagini insieme a Cane Secco (alias Matteo Bruno), autore dei video del cantautore fra cui il cliccatissimo “Vietato morire”, con oltre 40 milioni di visualizzazioni.

Ermal, La tua carriera da solista inizia da Sanremo Giovani 2016 con il singolo Odio le favole. Come ha inciso il successo sulla tua creatività?

Il successo porta a ricercare i momenti creativi, quindi cerco di ritagliarmi il più possibile spazi del genere. Questo per quanto riguarda la quantità del tempo. La qualità credo che sia sempre la stessa, sperando ovviamente di fare sempre meglio.

Com’è nata la collaborazione con Cane Secco? Cosa ha rappresentato il grande successo del brano e del video Vietato morire?

Cercavo un regista che avesse uno sguardo diverso sulle cose. Conoscendo Matteo e la Slim Dogs ho capito che ero sulla strada giusta. È dal primo disco che collaboriamo con ottimi risultati. Naturalmente sono molto felice del successo di quel video. Quando ho avuto l’idea ho cercato di trasferirla al regista che ha saputo darle forma tirandone fuori un piccolo film molto bello.

ermal meta con fabrizio moroQual è in genere il vostro processo creativo?

Generalmente aspetto di sentire le considerazioni della Slim Dogs sulla canzone di cui dobbiamo fare il video e le visioni che questa genera in chi l’ascolta. Magari racconto la mia e unendo le idee diamo inizio alla realizzazione.

Quanto è importante raccontare con le immagini i tuoi brani?

Per me è importante che le immagini siano autosufficienti, che abbiano un senso anche se non ascolti la musica. Fondamentale in ogni caso che qualunque scelta sia improntata a un’idea di bellezza e semplicità.

Per quale cantante italiano o straniero sogni di scrivere una canzone?

Per adesso le canzoni che scrivo me le tengo per me. Non faccio più l’autore… [sorride]

E tu, Matteo, ci racconti quando hai cominciato?

La passione per il video e per la narrazione tramite le immagini risale all’infanzia. La mia prima telecamera me la sono costruito da solo con i Lego e andavo in giro a far finta di riprendere tutto quello che mi circondava, poco importava che fosse tutto nella mia testa. La costante che mi ha sempre accompagnato è stata la voglia di sperimentare, che ha trovato una prima valvola di sfogo nel 2007, quando ho scoperto YouTube e ho aperto il mio canale “Cane Secco”. Ovviamente YouTube all’epoca non era quello che è oggi, c’eravamo solo io, qualche altro pazzo come me e i video di gattini, ma mi ha dato la possibilità di condividere con le persone i miei esperimenti e ricevere un feedback, essenziale per migliorarsi.

L’approccio al mondo del web mi ha permesso di conoscere altre persone con la mia stessa passione e attraverso varie esperienze (tra cui Freaks! the Series e Dylan Dog: Vittima degli eventi) ho capito qual è l’elemento fondamentale per poter portare avanti progetti validi, ovvero avere con sé un gruppo di lavoro.

Sono fermamente convinto che la nostra forza sia nel definirci come collettivo e non pensare mai da singoli. Così io e i miei tre soci, nel 2014, abbiamo deciso di fondare la Slim Dogs Production, casa di produzione che ci permette di realizzare tutti i nostri progetti, dai web-spot, ai videoclip, passando per il branded entertainment.

Slim Dogs Productions

A oggi i nostri obiettivi sono due: ingrandire ancora il nostro gruppo di lavoro, attorno a cui ruotano già una serie di professionisti in tutti gli ambiti essenziali per la produzione video; affrontare produzioni sempre più complesse e sfidanti che ci permettano non solo di metterci alla prova ma di sperimentare nuovi approcci e soluzioni creative e tecniche.

In che modo avete cominciato a collaborare con Ermal Meta? 

Nel modo più classico, grazie al passaparola. Uno dei produttori di Ermal sapeva che avevamo fondato da poco una casa di produzione, credeva nella forza del nostro collettivo e ci ha quindi proposto di collaborare. Vorrei sottolineare il valore della scelta di Ermal e della Mescal di dare un’opportunità a una produzione che all’epoca era agli inizi: l’aver creduto in noi è stata una dimostrazione di grande lungimiranza.

Come strutturate il vostro lavoro assieme?

L’elemento alla base di tutto è la fiducia. Ermal si fida di noi, delle nostre scelte creative e noi ci fidiamo della sua capacità di darci i giusti spunti per poter interpretare al meglio la sua musica. La cosa davvero bella della collaborazione con Ermal è la possibilità di collaborare sul lungo periodo. Spesso nei pezzi di un’artista percepiamo molte emozioni e sensazioni diverse ed è difficile farle uscire tutte lavorando sul videoclip di un unico brano. Con Ermal possiamo interpretare ogni volta una sfaccettatura diversa della sua musica ed è assolutamente stimolante.