Uno sguardo dall’alto: gli astri nascenti di Fabrique n. 26

I giovani astri nascenti di questo numero guardano a un futuro di successi con la determinazione di chi sa dove vuole arrivare. Sempre più in alto.

DAPHNE MORELLI

Studi Ho studiato teatro e danza sin da piccolissima, scegliendo il primo per volontà e passione. La mia formazione professionale è avvenuta nella compagnia dello Stabile dell’Umbria, la mia regione. Parallelamente ho frequentato la facoltà di Filosofia e ho portato avanti una ricerca personale seguendo gli artisti che mi appassionano e formando una compagnia indipendente.

Mi avete visto in un cortometraggio del brand internazionale Lush che mi ha messa a dura prova, visto il tema affrontato (la vita affettiva e sessuale legata al mondo della disabilità). Nel 2018, a margine della tournée con Il racconto d’inverno di Shakespeare, sono stata protagonista del videoclip Me Dijeron della popstar internazionale Ozuna, mentre ho continuato a lavorare con un collettivo di videomaker, Dromo Studio, con cui ho girato il mediometraggio Corsa a termine e diversi altri progetti.

Racconta un consiglio ricevuto sul set che non dimenticherai mai. Il rischio più grande è quello di ripetersi non cogliendo i punti sensibili del personaggio. Un regista con cui ho lavorato una volta mi ha detto «Non inventarti niente!», aiutandomi a leggere la sceneggiatura nei minimi dettagli. Così ho capito che il personaggio è sempre più grande e importante dell’attore.

ANDREA LINTOZZI

Studi Tutto è iniziato da una chiacchierata con Claudio Santamaria, che mi ha consigliato la scuola di recitazione Centro Studi Acting diretta dalla sua amica e collega Lucilla Lupaioli. Lì, oltre a recitazione, ho studiato anche dizione con Alessandro Di Marco.

Mi avete visto come prima esperienza nella fiction È arrivata la felicità, andata in onda su RAI1 nel 2015, con la regia di Riccardo Milani, Francesco Vicario e Matteo Mandelli.

Mi vedrete in Romulus, la serie a cui sto lavorando in questo momento, prodotta da Groenlandia e Cattleya per Sky Atlantic, regia di Matteo Rovere, Michele Alhaique e Enrico Maria Artale. Inoltre ho finito da poco le riprese del cortometraggio Io che amo solo te per la regia di Riccardo D’Alessandro, trasposizione cinematografica della pièce teatrale diretta da Alessandro Di Marco.

Racconta un consiglio ricevuto sul set che non dimenticherai mai. Studiare sempre ed essere in costante ricerca, osservare, rimanere in ascolto su tutto.

GRETA RAGUSA

Studi Ho frequentato il liceo classico Torquato Tasso e mi piacerebbe continuare gli studi alla facoltà di Psicologia. Dopo l’esperienza vissuta sul set, ho scelto di proseguire la carriera di attrice facendo l’audizione per due delle scuole di cinema più importanti: il Centro Sperimentale e la Gianmaria Volontè.

Mi avete visto nel 2017 nei panni di una delle protagoniste della serie prodotta da Cross Production Skam Italia e diretta da Ludovico Bessegato (prima e seconda stagione) e Ludovico di Martino (terza stagione).

Racconta un consiglio ricevuto sul set che non dimenticherai mai. Quando sono arrivata per la prima volta sul set non ne conoscevo nemmeno una regola e ho imparato molto grazie all’esperienza e alla professionalità delle persone che ho incontrato nel mio percorso. Uno dei consigli migliori che abbia mai ricevuto e che porterò sempre con me è quello di fondere sempre un po’ della mia personalità con quella del personaggio per renderlo spontaneo e unico.

IVANO CALAFATO

Studi Mi sono diplomato all’Accademia di Teatro e Musical di Roma e successivamente alla Lee Strasberg Film and Theatre Institute a Los Angeles.

Mi avete visto in svariati film indipendenti e cortometraggi negli anni passati. Nel 2017 ho preso parte, nel ruolo di Michele, alla serie TV Il cacciatore diretta da Davide Marengo.

Mi vedrete nella seconda stagione de Il cacciatore che uscirà in autunno.

Racconta un consiglio ricevuto sul set che non dimenticherai mai. Uno dei consigli che mi ha spinto molto a riflettere e a comprendere maggiormente l’importanza e il valore del nostro mestiere, non l’ho ricevuto proprio su un set, ma seduto in aula, di fronte a David Strasberg che diceva «Non lasciare mai che il successo e la popolarità affievoliscano pian piano il fuoco della creatività e la necessità di metterti sempre alla prova».

BLU YOSHIMI

Studi Seguo il lavoro di mia madre fin da piccola. Ho debuttato al cinema a 9 anni con Caos calmo mentre già studiavo teatro. A 16 anni ho iniziato a studiare con Doris Hicks, membro dell’Actors Studio. Poi ho conosciuto Jack Walter, lo Estudio Coraza di Madrid e Chloe Xaufflaire, con cui continuo i miei studi. Proseguo inoltre il percorso universitario in Cinematografia.

Mi avete visto in TV ne I liceali 2, Medicina generale 2, Un Natale coi fiocchi e a fianco di Gigi Proietti in Una pallottola nel cuore 3; sul grande schermo nel 2015 con Arianna di Carlo Lavagna, poi come protagonista di Piuma di Roan Johnson e Likemeback di Leonardo Guerra Seragnoli.

Mi vedrete in un film con un cast eccezionale a cui inizierò a lavorare in autunno e di cui ancora non posso parlare.

Racconta un consiglio ricevuto sul set che non dimenticherai mai. I migliori consigli più che essermi detti mi sono stati mostrati con i fatti dai grandi che ho avuto la fortuna di incontrare fino a oggi. Mia madre è stato ed è ancora l’esempio migliore a cui rifarmi. Moretti mi ha insegnato tutto senza dirmi niente, così come i miei coetanei nel loro approccio e Proietti con le sue tecniche precise. Conservo anche il ricordo di un collega da me molto ammirato che un giorno mi ha detto: «Colleziona ore di volo».

ANTONIO ORLANDO

Studi Ho studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico terminando nel 2015. È un luogo magico a cui sono legatissimo e in cui ho conosciuto persone fondamentali per me.

Mi avete visto in Non uccidere di Giuseppe Gagliardi, nella prima stagione della serie La mafia uccide solo d’estate e nel film Il primo re di Matteo Rovere. Nel Il traditore di Marco Bellocchio ero il poliziotto Michele. Con lo spettacolo Dreams of dreams, messo in scena dalla mia compagnia teatrale, Officine Montecristo, siamo stati ospiti, oltre che in Italia, in diversi festival internazionali.

Mi vedrete nello spettacolo in grammelot La difficilissima storia di Ciccio Speranza, che sto portando a termine per i prossimi festival con la compagnia lombarda Lea Mustaches.

Racconta un consiglio ricevuto sul set che non dimenticherai mai. Sul set de Il primo re ho imparato che non si deve mai uscire dalle proprie competenze. Stavamo girando in una foresta paludosa nei pressi di Nettuno; l’ultimo giorno ho costruito un giaciglio senza l’aiuto dell’attrezzista prendendo un tronco che mi sembrava perfetto ma, quando mi sono seduto complimentandomi con me stesso, ho sentito un dolore fortissimo e ho scoperto che in realtà il legno era un covo di formiche rosse!