Classico contemporaneo: i talenti di Fabrique n. 25

Sullo sfondo di sontuosi lampadari e boiserie rétro, sei giovani talenti raccontano i film che li ispirano da sempre e svelano i loro progetti fra cinema, tv e teatro.

SIMONA DI BELLA

Studi Dopo il diploma linguistico, nel 2015 mi sono laureata in Lingue a La Sapienza. Nel 2014 ho completato la triennale alla scuola di recitazione Jenny Tamburi.

Mi avete visto nel 2015 nella serie TV Romanzo siciliano, dal 2016 è iniziata l’esperienza in Don Matteo nel ruolo di Assuntina, figlia del Maresciallo (interpretato da Nino Frassica) per tre stagioni consecutive. Nel 2017 ho interpretato il ruolo di Susan Grave, antagonista dark nella serie per adolescenti Maggie & Bianca Fashion Friends per due stagioni. Nel 2018, ho avuto il mio primo ruolo al cinema ne Il mio corpo vi seppellirà, con la regia di Giovanni La Parola. Quest’anno ho preso parte alla commedia di Roberto Lipari Tuttapposto.

Mi vedrete in Don Matteo 12 di cui ho da poco ricominciato le riprese.

Il classico del cinema italiano che preferisci e perché Bellissima di Luchino Visconti. La prima volta che vidi questo film ero con mia nonna e avevo più o meno 10 anni! Mi innamorai subito di Anna Magnani: fu ispirazione pura. Mi colpisce come, nonostante sia un film degli anni ’50, il tema affrontato sia più che attuale: l’ossessione del successo di una madre che va oltre tutto e tutti, compresa la propria figlia.

RICCARDO MANDOLINI

Studi Ho cominciato fin da bambino a frequentare i set con mia madre Nadia Rinaldi, e mi sono appassionato alla recitazione partecipando a qualche spettacolo teatrale con mio padre Mauro. A 16 anni ho studiato con Stefania De Santis e a 17 mi sono iscritto al corso di cinematografia alla Fono Roma con insegnanti come Giannini, Avati e Laura Morante. Lì ho capito che avrei voluto fare l’attore.

Mi avete visto nella serie Baby di Netflix, dove interpreto Damiano, il protagonista maschile.

Mi vedrete nella seconda stagione di Baby. Nel mio futuro potrebbe esserci un film per il cinema, però non voglio ancora parlarne per scaramanzia.

Il classico del cinema italiano che preferisci e perché Magari non è un classico, ma direi La nostra vita di Luchetti: durissimo, emozionante. Fa riflettere su molti temi, come la famiglia, i valori della società odierna, l’amore. E sul fatto che, anche quando pensi di essere in un vicolo cieco, puoi sempre trovare uno spiraglio se decidi di fare la cosa giusta.

LANA VLADY

Studi Dopo il CIAPA di Gisella Burinato, ho proseguito la mia formazione nella tecnica Meisner con Tom Radcliffe, presso il centro Actors East di Londra. Inoltre, ho seguito seminari con Stefania De Santis, Claudio Collovà e Doris Hicks.

Mi avete visto in diverse serie RAI, tra cui Non uccidere, Nero a metà, È arrivata la felicità, Che Dio ci aiuti, Bastardi di Pizzofalcone e altre. Tra i film ci sono Scappo a casa per la regia di Enrico Lando, L’età imperfetta di Ulisse Lendaro, Tafanos di Riccardo Paoletti. Negli ultimi due anni ho anche cominciato un percorso come regista realizzando il mio primo cortometraggio La lepre.

Mi vedrete nel film Martin Eden di Pietro Marcello. Sto terminando la post produzione del secondo corto, Riccardo che rimbalzò sulle stelle, e lavorando a un nuovo progetto. A breve inizierò le riprese di una serie internazionale per la televisione.

Il classico del cinema italiano che preferisci e perché Girasoli di Vittorio De Sica. Non soltanto perché mostra il dopoguerra in due paesi che ritengo entrambi casa mia, ma perché abbatte le barriere mettendo a nudo l’essenza dell’animo umano. Una storia d’amore tragica sullo sfondo di una guerra che ha tolto la vita a tanti uomini, non importa se vinti o vincitori. Un film impossibile da dimenticare.

GABRIEL LO GIUDICE

Studi Da bambino sono cresciuto tra Bologna, Roma e Londra facendo la scuola inglese dall’età di 9 anni. Dopo tre anni di università a Nottingham facendo tutt’altro, mi sono lanciato nella recitazione con la scuola di teatro East 15 Acting School a Londra, dove mi sono diplomato sei anni fa.

Mi avete visto soprattutto in film americani, come Operazione U.N.C.L.E. con Guy Ritchie e il remake di Ben Hur, e serie TV per la TV inglese, come Strike, scritto da J. K. Rowling, Doctors e Casualty.

Mi vedrete al cinema in Il signor diavolo di Pupi Avati, nel quale ho l’enorme onore di interpretare il ruolo del protagonista in questo mondo gotico-thriller degli anni ’50 nel Nord Italia. Verso Natale uscirà su RAI 1 il film TV I ragazzi dello Zecchino, che racconta la storia di Mariele Ventre, in cui interpreto il suo fidanzato Sandro.

Il classico del cinema italiano che preferisci e perché Il sorpasso è un film che posso guardare e riguardare mille volte. Forse, vivendo in Inghilterra, la nostalgia delle estati italiane mi ha fatto innamorare di questo film. Mi fa ridere e commuovere e la simpatia trascinante di Gassman, che poi si rivela anche un po’ malinconica, credo sia una delle interpretazioni più belle che abbia mai visto.

STEFANO ROSSI GIORDANI

Studi Non ho mai frequentato una vera e propria accademia, ma vari corsi. Alcuni molto utili, altri decisamente meno. Credo che la mia formazione derivi prevalentemente dall’aver visto per molti anni di fila, in soffitta con gli amici, almeno un film a sera. Ad Aldeno le alternative erano più o meno inesistenti. Maledetta/beata provincia!

Mi avete visto in Rocco Schiavone, Tutto il mondo sulle spalle, Il Paradiso delle signore.

Mi vedrete nel futuro prossimo al cinema ne L’uomo del labirinto di Donato Carrisi e in TV con due serie, Pezzi unici di Cinzia TH Torrini e Extravergine di Roberta Torre. Per il futuro remoto, mi sto attrezzando.

Il classico del cinema italiano che preferisci e perché È una domanda terribile, ma se fossi al vostro posto, la porrei anch’io. Siccome dire La dolce vita perché mi ha aiutato in un periodo buio della mia vita sarebbe troppo noioso, dico Sciuscià: in 93 minuti c’è tutto. E poi la scena di Pasquale e Giuseppe sopra il cavallo Bersagliere è la più bella della storia del cinema.

JENNY DE NUCCI

Studi Frequento l’ultimo anno di liceo linguistico. Durante le superiori mi sono iscritta a un corso di teatro a Monza e ho capito che era quello che avrei voluto fare nella mia vita.

Mi vedrete prestissimo su RAI 1 come protagonista della serie Un passo dal cielo 5, un set complicato perché girato in gran parte in Alto Adige con temperature molto basse, ma ne siamo usciti tutti da guerrieri! Inoltre, mi vedrete protagonista del corto Happy Birthday, presentato al Festival di Cannes. Inizieremo a breve un progetto con Fortunato Cerlino, regia di Lorenzo Giovega, in cui interpreterò una ragazza hikikomori.

Il classico del cinema italiano che preferisci e perché La dolce vita di Federico Fellini. Non saprei dare una motivazione degna della bellezza dell’opera, mi ha sempre lasciata a bocca aperta dalla prima volta che l’ho vista. La scena del bagno nella Fontana di Trevi è sempre mozzafiato.