Denkraum, il thriller distopico che mostra il lato più oscuro dei social network

Denkraum

Alex è un programmatore-hacker, vive in una stanza piena di monitor da cui osserva gli altri. Da quando Alice lo ha lasciato, sta provando a reagire alla frustrazione dell’abbandono. Così inizia a concentrarsi ossessivamente sulla progettazione di Denkraum, un social network che aiuti le persone a confrontarsi con le proprie paure e i propri incubi. Diversi ragazzi hanno accesso al sito, e qui fronteggiano i loro disturbi psichici in maniera interattiva. Attraverso il social, però, gli incubi si materializzano nella realtà e la loro visione viene alterata da stati allucinatori. Le conseguenze saranno tragiche e ineluttabili…

Definito dalla Troma Film (storica casa di produzione e distribuzione newyorkese) “un film strano ed eccezionalmente interessante”, Denkraum è ora disponibile su Amazon Prime Video Italia e Google Play Italia, distribuito da Direct to Digital

Dall’osservazione della generazione dei social network nasce questa favola distopica, che si spinge fino al limite di immaginare cosa succederebbe se le interazioni tra persone venissero scansionate direttamente nei monitor di un pc. «L’idea di fare questo film nasce da due esigenze principali – spiega Luca Paris, autore e regista del progetto – ovvero quella di esprimere la mia visione della contemporaneità e la mia visione del cinema nella contemporaneità. Nel film esplodono con effetti inquietanti tutti i temi caldi della nostra società legati all’uso e all’abuso della tecnologia: l’assenza di privacy, il controllo dei nostri dati sensibili, il linguaggio nell’era della messaggistica istantanea e degli smartphone, la caccia alle streghe degli haters, il cyberbullismo, le manifestazioni pubbliche e consensuali dell’odio, le fake news complottistiche, l’isolamento dei giovani di questa generazione, il fenomeno dell’hikikomori. 

Il social network di Alex rappresenta una sorta di mappatura dell’inconscio, della psiche e delle paure. Perché incarna tutto quello che viene nascosto da un’interfaccia che si pone come maschera edulcorante da un lato, ma che dall’altro sfocia nella violenza del cyberbullismo. Il protagonista coordina dal suo computer i movimenti degli altri e a sua volta è controllato dal Denkraum in un meccanismo voyeuristico da mockumentary

Nella lingua tedesca il Denkraum è lo spazio del ragionamento: un tramite essenziale tra l’essere umano e il mondo esterno, indispensabile per elaborare concetti ed idee grazie alla mediazione della distanza, dello spazio e del ragionamento. Ma il film ci mostra come i social network, il web e i messaggi istantanei impediscano una concreta meditazione creativa.

«Ho girato il film con il supporto di ragazzi che si sono appassionati al mio progetto, sulle orme di Rebel without a crew di Robert Rodriguez e del cinema indipendente e underground del passato. La mia idea è che si possa ripartire dalla sperimentazione nel cinema».