I film della settimana da Una vita spericolata a Sea Sorrow

una vita spericolata

Questa settimana tre dei film che abbiamo scelto tra le uscite in sala trattano temi caldi d’attualità come coppie transessuali, famiglie allargate e immigrazione. Più uno, italiano e leggero che attraverso la commedia esplora il road movie, l’action e l’heist movie: si tratta di Una vita spericolata, il nuovo lavoro di Marco Ponti. Lorenzo Richelmy ed Eugenio Franceschini impersonano due giovanotti squattrinati che casualmente si ritrovano in fuga per una rapina fatta per sbaglio con una Matilda De Angelis complice/ostaggio. Il regista di Santa Maradona punta a un pubblico giovane e smaliziato per linguaggio, dinamismo visivo e una scena dal concept alquanto osé. Alcune gag gonfiate di demenziale strabordano con la carica comica e riescono poco, tante altre invece tirano le giuste risate. Anche per questo il film, pieno d’ormoni e adrenalina, con tutte le sue disattenzioni nella sceneggiatura riesce comunque a procedere. Il merito sta pure dalle parti della solita De Angelis, ormai una sicurezza in quanto a buone performance attoriali. Da citare infine sono tre guest che apportano follia, tenerezza e coraggio nella sconfitta, e un villain inaspettato: Massimiliano Gallo, commissario tossicomane e iracondo; Gigio Alberti, operaio esodato che farebbe qualsiasi cosa per la famiglia; Michela Cescon, sorprendentemente luciferina nei panni di una boss della mala dai capricci sessuali facili.

Ma veniamo a titoli più impegnati e strutturati. Con Toglimi un dubbio la regista Carine Tardieu ci propone una commedia dove un uomo cerca il suo vero padre dopo aver scoperto di avere il DNA diverso dal suo papà di sempre. Intrecci raffinati, umorismo intelligente, un’attrazione proibita con la supposta sorella e una giovanissima figlia incidentalmente incinta ruotano intorno al protagonista François Damiens. Con lui Cécile de France, entrambi magnifici per un cinema francese che sa intrattenere saziando l’anima.

Ambasciatrice per l’Unicef da tanti anni, Vanessa Redgrave ha deciso di esordire dietro la macchina da presa con un documentario dallo sguardo semplice ma profondo. In Sea Sorrow, oltre alla regista attrice parlano d’immigrazione Lord inglesi, manifestanti di Amnesty International e tanti bambini. Il dubbio su un prodotto radical chic non manca, fino al rimando agli sfollamenti inglesi durante i bombardamenti tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale dove si accostano coraggiosamente quei bianchi ora anziani e benestanti come la stessa Redgrave al popolo dei barconi. Il racconto dell’immigrazione è molto pregno, percorso da compendi di geopolitica e globalizzazione, ma le incursioni recitative di Emma Thompson e Ralph Fiennes determinano il valore artistico. Uscito proprio nella Giornata Mondiale del Rifugiato, il film stringe il focus sull’umanità del dolore in maniera asciutta e anti-spettacolare. Quasi televisivo per l’informazione che offre sul macro-fenomeno delle immigrazioni di massa. Le musiche sono bandite, il linguaggio visivo della Redgrave è netto, punta dritto agli occhi dei suoi migranti e al ragionamento dello spettatore su uno dei più grandi temi della nostra epoca.

Questa volta vogliamo chiudere con un’anteprima tutta italiana. Un film evento distribuito da Nexo Digital in 185 cinema italiani dal 25 al 27 giugno. Qualche anno fa Filippo Timi portava in teatro Favola, uno spettacolo dirompente sulla sessualità cangiante che partiva da una donnina americana impostata narrativamente come la protagonista di Casa di bambola di Ibsen. Lo spettacolo che voleva scioccare con una transessualità latente, improvvisa, quasi mannara, fu un grande successo e donò una performance indimenticabile dell’attore umbro. Ora si condensa in un film fedele all’impostazione scenica originale, i cremosi e moralisti anni ’50, ma la sceneggiatura, in epoca di Dico, cerca di arrivare a un chiaro messaggio di convivenza delle diversità. «L’unico modo per non avere nostalgia è non cambiare mai» recita la protagonista tutta imbellettata Mrs. Fairytale. Nel cast anche Piera Degli Esposti e Lucia Mascino per una storia di omosessualità satirica e sfrontata, ma di buoni sentimenti.