Speciale TFF/“La vita possibile”, il primo film green

Ivano De Matteo sul set.

Chi lo dice che il cinema non può essere ecosostenibile? Sicuramente non Ivano De Matteo, che per il suo prossimo film, La vita possibile, ha scelto di tornare a Torino e di accettare la proposta della Film Commision Piemonte, dando vita al primo film green. Questo vuol dire che sul set sono stati installati pannelli solari e sistemi di energia sostenibile, oltre a una vera e propria cucina per abbattere l’utilizzo dei ben noti cestini di plastica. Il risultato è invisibile, almeno agli occhi degli addetti ai lavori, non comportando nessun inconveniente alla lavorazione e dimostrando che il progetto non solo è fattibile, ma anche replicabile.

Bisogna anche dire che la città e il regista hanno da sempre un rapporto particolare, visto che ad accorgersi del suo talento dietro la macchina da presa è stato proprio il TFF prima che arrivassero le conferme de La bella gente, Gli equilibristi e I nostri ragazzi. Sarà per questo che tra le vie di Torino, dove girerà fino al 5 dicembre con Margherita Buy e Valeria Golino, ha trovato la magia giusta per dare vita alla vicenda di una donna in fuga da Roma e dalle violenze domestiche. Ad accoglierla nel cuore di un Piemonte dal sapore francese è un’amica sulla quale poter contare per dimostrare, ancora una volta, la grande forza dell’universo femminile.
Di più non è possibile sapere, visto che sul film vige ancora il riserbo più stretto. Di sicuro, però, De Matteo ha espresso tutta la sua passione per la città e per un progetto che sembra averlo ispirato particolarmente. «All’inizio il film doveva essere girato a Parigi. Poi, però, per degli ostacoli di tipo tecnico ho deciso di spostare la vicenda a Torino. E devo dire che la passione che nutro per questa città mi sta aiutando a raccontare le emozioni che cercavo. Spesso giro per le strade di notte trovando delle suggestioni incredibili che mi ispirano per le scene del giorno seguente. In questo senso si può dire che si tratta di un work in progress. Per creare la mia storia serviva un “vestito”, un look preciso, e Torino me lo ha offerto in modo naturale».

Per ottenere questo risultato De Matteo ha scelto il quartiere di Borgo Dora, dove ha fatto cambiare ben 170 lampade per ottenere una luce più calda, il polo universitario, la stazione di Porta Susa e, naturalmente, il Museo del Cinema. Il film, prodotto da Rodeo Drive, dovrebbe essere distribuito il prossimo anno tra maggio e settembre.